3 cose (in pillole!) che non sai su Firenze (seconda parte)

Vi è mai capitato di girovagare per Firenze e scoprire che ancora non sapete proprio tutto?

Ecco qui un elenco di cose da scoprire, visitare e conoscere (e se volete una guida che vi accompagni, perchè non chiedere di me?).

 

1. Il fiore di Fiorenza. L’antica città di Fiorenza fu fondata nel 59 a.C. dagli antichi romani che le dettero appunto questo nome, che significa “città del fiore”. Da allora e fino ad oggi il fiore, i fiori, e tutto ciò che ne concerne , sono simboli eterni di questa città. Ed infatti anche la cattedrale di Firenze si chiama Santa Maria del Fiore, proprio in onore di quel fiore nostro simbolo.

Ora provate ad immaginare la cupola magistralmente costruita da Filippo Brunelleschi, provate ad aprirla e vedrete che ha la forma di un fiore! Ebbene quel fiore, da quando fu costruito (1418-1436) deve proteggere la città e tutti coloro che la vivono. Per questo sin da allora a Firenze è vietato costruire edifici più alti della cupola: altrimenti non sei protetto dal fiore! Anche oggi questa tradizione viene mantenuta e, se provate a salire i 463 scalini per arrivare in cima al monumento simbolo di Firenze, troverete che tutta la città è sotto di voi, sicura e protetta sotto al proprio fiore!

La cupola del Duomo di Firenze si staglia sullo sfondo dietro la facciata della cattedrale ed il Battistero.

2. Piazza della passera. Sono molte le storie che si raccontano sull’origine del nome di questa amena piazzetta sita Oltrarno. Una di queste storie narra che nell’anno 1348 alcuni ragazzi del quartiere trovarono proprio qui un passerotto femmina malata e cercarono di curarla perché malata. Destino vuole che la passera morì, nonostante le premurose cure dei ragazzi, di peste. Pare che proprio questa passera sarebbe stata il veicolo attraverso cui la peggiore ondata di peste che abbia mai investito l’Europa entrò a Firenze. Ma questa non è l’unica storia che si racconta e non è di certo il motivo per cui il comune della città non ha mai dato l’autorizzazione a intitolare questa piazza alla famosa passera (ancora oggi si chiama ufficialmente “Canto ai 4 pagoni”). Perché? Perché in fiorentino “passera” è un modo scherzoso di chiamare l’organo sessuale femminile. La leggenda più amata dai fiorentini vuole infatti che proprio qui, ai tempi di Lorenzo il Magnifico, ci fosse un famoso bordello frequentato dalle famiglie più importanti della città, Medici inclusi, e per questo intitolarono la piazza al “tesoro” più apprezzato di questo luogo!

L’insegna di Piazza della Passera, nome che ancora oggi il Comune di Firenze non riconosce e che gli preferisce il più pudico “Largo ai 4 Pagoni”!

3. L’amatissima Venere. La Venere di Botticelli è uno dei dipinti più famosi e più importanti del Rinascimento. Forse non tutti sanno che Botticelli nel realizzarla fece un vero e proprio ritratto del volto di una donna vera: Simonetta Vespucci. Simonetta era così bella che ogni uomo di Firenze si innamorò di lei. Il fratello stesso di Lorenzo il Magnifico, Giuliano, le dedico una serie di giostre con feste e ritratti. Anche Botticelli non fu da meno e non seppe resistere al fascino della “Senza pari”. La ritrasse più volte e alla fine della sua vita chiese espressamente di essere seppellito vicino a lei. Così, se voi oggi andate a visitare la chiesa di Ognissanti a Firenze, troverete la grande cappella della famiglia Vespucci (cognome importante!) e nei pressi una piccola lapide circolare al suolo con la tomba di Sandro Botticelli che rese eterna la bellissima Simonetta.

La famosissima Venere di Botticelli esposta alla Galleria degli Uffizi.

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Comments
  • Sergio Ciulli
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    Se accoppiassimo l’arguzia fiorentina al prendere per buona ogni voce popolare dovremmo dedurre che la passera, sia in veste alata oppure umana, mal si accompagna al vivere tranquilli…Veicolo di peste nera in un caso, strumento di malaffare nell’altro…Per fortuna così non è quindi sarebbe ora che il Comune di Firenze adottasse ufficialmente l’ immaginifico appellativo ” Piazza della Passera ” lasciando libertà a chi passa di sottintendere ciò che più gli aggrada…Sergio

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