Un paguro, il mal d’Africa e una nuova, propulsiva, forza creatrice! – Capitolo 4

4 STATI, DUE CONTINENTI E DUE ANIME DIVERSE ALLA RICERCA DI SE STESSE

Siamo arrivati a Lilongwe in un freddino e poco accogliente pomeriggio di Agosto: l’inverno africano (che solo a pronunciare queste due parole a fianco viene da sorridere: inverno e Africa…eppure giuro, in Africa può fare anche freddo!).

Pagu si osservò le zampette striate nere e gialle e cominciò a muoverle…dapprima senza la minima coordinazione, poi, nel giro di pochissimo tempo, riuscì a farle spostare tutte insieme verso lo stesso punto, alternativamente prima quelle di destra e poi quelle di sinistra: fu così che Pagu iniziò a camminare sui fondali sabbiosi della sua pozza.

La sabbia che trovi sulle spiagge dell’Oceano Indiano, non è sabbia: è un tritato di coralli variopinti!

La prima passeggiata fu davvero stancante: la sabbia era faticosa e gli franava sotto alle zampette. Il guscio, sebbene proporzionato al suo esile corpicino, era pesante. Era più facile muoversi da larva…e sotto l’attento occhio vigile della mamma! Adesso bisognava spostarsi da soli, esplorare il mondo ed evitare brutti inconvenienti…tipo un’onda che ti fa rotolare nella pozza e ti fa finire con le zampe all’insù! Occorre per forza un’altra ondata (speriamo più fortunata) per ritornare nella posizione giusta…Che fatica la vita da paguro!!! E dopo la camminata per raggiungere quello scoglietto riparato (che a Pagu sembrava tanto grande, ma in realtà non sarà stato più grande del palmo di una mano), ecco insorgere la prima fame! E adesso? Cosa mangia un paguro?!

Pagu si riposò nascosto nel piccolo scoglietto e poi ricominciò a camminare alla ricerca del cibo…Fu allora che si accorse di avere anche due antenne! Erano utili! Con quelle riusciva a toccare le cose prima di andarci a sbattere, e capiva anche se sarebbero state cose commestibili o no. Provò anche a scavare nella sabbia (uno scavo ben poco profondo!) ma non trovò niente da mangiare…esplorò altre conchiglie vuote…ma all’interno il cibo era troppo grosso per poter essere mangiato da un esserino tanto piccolo…sembrava quasi rassegnato quando, tornando al suo scoglietto, si accorse che le pareti erano cosparse di una succulenta polverina mista tra resti di ottimo pesce e alghette! Un pasto davvero delizioso!!!

Onde e scogli sulle Isole Quirimbas…dura la vita di un paguro!

La nostra spesa nei mercati e nei supermercati di Lilongwe ci ha richiesto egualmente molto tempo. La piazza brulicava di gente indaffarata e noi cercavamo di districarci tra le innumerevoli pietanze esposte al sole. Abbiamo comprato, speso e contrattato con mille persone e alla fine abbiamo acquistato una tale quantità di cibo da farci attirare intorno una gremita folla di curiosi quando alla cassa abbiamo riempito 3 carrelli! E poi lo spettacolo del mercato tra frutta e verdura squisita…sarei rimasta lì a contrattare con il venditore di pomodori ancora per ore, se anche per me (e per tutti gli altri) non fosse sopraggiunto quel “leggero languorino” che attanaglia gli stomaci nelle ore serali!

Il mercato della frutta e verdura di Lilongwe, capitale del Malawi.

Abbiamo scelto un posto a caso per la prima cena: avevamo fame ed eravamo stanchi. E dopo cena più che la stanchezza, poté la voglia di conoscerci. E’ un rito umano quello di parlare nelle ore serali davanti ad una bottiglia qualsiasi. Avevamo voglia di scherzare, di condividere ancora quelle emozioni nascenti che i giorni seguenti ci avrebbero fatto vivere!

Pagu, finito il suo delizioso pasto, si appisolò saldamente aggrappato al suo meraviglioso scoglietto e dentro al suo accogliente guscio. Anche per lui la giornata fu intensa. I suoi sogni furono popolati di oceani, scogli gustosi e sempre accompagnati dal suo fedele guscio…

49

Leave a Comment

Inizia a digitare e premi Enter per effettuare una ricerca