3 cose (in pillole!) che non sai su Firenze (terza parte)

Vi è mai capitato di girovagare per Firenze e scoprire che ancora non sapete proprio tutto?

Ecco qui un elenco di cose da scoprire, visitare e conoscere (e se volete una guida che vi accompagni, perchè non chiedere di me?).

 

  1. LA BISTECCA

Se prensate alla tradizione culinaria fiorentina, cosa vi viene in mente oggi? La bistecca? Ebbene sto per sfatare un mito: la Firenze antica, quella medievale e rinascimentale, era per lo più abitata da poveri che di certo non potevano permettersi una bella bistecca alla fiorentina come la si mangia oggi. Il cibo tradizionale fiorentino è stato pertanto per lunghissimo tempo costituito dagli avanzi: frattaglie, fegatini, bolliti e zuppe di verdure di vario tipo. E la bistecca? Non fidatevi di chi vi dice che era un piatto tipico della cucina medicea: l’Artusi stesso (il famoso scrittore de “La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene”) non la nomina. Pare che la bistecca sia nata alla fine del primo dopoguerra ma non ci sono notizie certe né sul come sia nata, né sul perché…

Bistecca

La bistecca a Firenze è solo una: quella che altrove si chiama “bistecca alla fiorentina”. Tutto ciò che non è LA bistecca, a Firenze ha altri nomi (braciola, bistecchina, braciolina, fettina, ecc).

2. IL DAVID, MICHELANGELO E LEONARDO

Forse già lo sapete ma Michelangelo e Leonardo non si sono mai sopportati. Forse perché Michelangelo era molto più giovane di Leonardo e ad appena 13 anni riuscì ad entrare nelle grazie di Lorenzo il Magnifico che lo accolse come un figlio in casa propria, tanta era l’ammirazione per il giovane artista. Ad ogni modo i due geni continuarono a “becchettarsi” l’uno contro l’altro per anni. Poi Michelangelo scolpì il David. Un capolavoro unico e tutti gli artisti di Firenze restarono incantati da quest’opera “che tolse il grido” a tutte le altre. Tutti ne restarono ammaliati tranne uno: il nemico Leonardo. Inizialmente il David fu commissionato a Michelangelo dall’Opera del Duomo, che voleva metterlo da qualche parte sul Duomo di Firenze, ma quando i più importanti uomini politici e artisti di Firenze poterono sbirciare il capolavoro del giovane maestro, decisero che il David non era stato fatto per essere messo in una posizione “minore” doveva stare al posto d’onore, in quanto simbolo della Firenze Repubblicana che sconfiggeva i giganti. Decisero quindi di eleggere una commissione a cui parteciparono gli uomini più illustri della città, e anche gli artisti, tra cui Leonardo. Leonardo fu l’unico della commissione che voleva mettere il David in una posizione diversa e nascosta: secondo lui il David doveva essere posto nell’angolo in fondo a destra della Loggia dei Lanzi (dove nessuno avrebbe potuto vederlo!). Fortunatamente il resto della commissione votò per porre il simbolo della città la dove ancora oggi c’è la sua copia: all’ingresso di Palazzo Vecchio.

La copia del David fatta da Luigi Arrighetti, la più fotografata al mondo! Per favore, andate a vedervi l’originale che è tutta un’altra cosa!!!

3. IL SASSO DI DANTE E L’UOVO COL SALE

Leggenda vuole che Dante non abbia solo scritto un poema geniale, la Divina Commedia, ma fosse lui stesso un grandissimo genio di sconfinata memoria. Già mentre viveva era conosciuto da tutti i fiorentini come colui che ricordava tutto. Un bel giorno un mercante straniero volle metterlo alla prova. Dante era solito fermarsi a guardare i lavori di costruzione del grande Duomo di Firenze seduto su un sasso (oggi in piazza delle Pallottole) e il mercante, vedendolo, gli chiese: “Dante, qual è il tuo cibo preferito?”. Dante, impegnato nell’osservazione dei lavori, rispose quasi senza pensarci: “L’ovo sodo”. Il mercante andò via e fece ritorno in città solamente un anno più tardi. Ricordandosi della domanda fatta al sommo poeta un anno prima, andò a ricercarlo allo stesso sasso in cui lo aveva lasciato e, trovandocelo, gli chiese (pensando di far cadere la sua fama di memoria geniale): “Con cosa”. Ma Dante non si scompose e prontamente rispose: “col sale”. A dimostrazione che le leggende sulla sua memoria erano fondate!

Ritratto del sommo poeta Dante.

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